I parametri principali da prendere in considerazione sono lunghezza, tipo di costruzione, tipo di soletta, durezza.
Innanzitutto deve essere ben chiaro quello che ci serve e che stiamo cercando.. Data per scontato la lunghezza e la marca (che dipendono anche da preferenze personali) bisogna innanzitutto valutare su che tipo di neve si utilizzerà lo sci (fredda, intermedia, "calda") e di conseguenza anche le costruzioni e le solette devrebbero essere appropriate. Nello skating come nel classico la durezza (o carico di appiattimento) è probabilmente il parametro più importante ed è direttamente collegato al peso dell'atleta. Generalmente uno sci morbido è più adatto ad una neve fredda mentre quello rigido si adatta meglio alle piste con fondo duro, ghiacciato, anche se ovviamente le caratteristiche, il livello e le preferenze di ognuno sono diverse. La durezza è particolarmente importante nello sci da classico perchè, sempre in base al peso dell'atleta, determinerà la lunghezza del ponte e quindi della zona di sciolinatura. In uno sci troppo morbido la sciolina sarà praticamente sempre a contatto con la neve, quindi avremo un effetto "frenante" con il rischio tra l'altro, di avere un'abrasione tale da farci restare "a secco" di sciolina. Viceversa con uno sci troppo duro non sarà possibile portare a contatto la sciolina con la neve e non ci sarà tenuta. Se con uno sci da skating bene o male si riesce a sciare, con lo sci da classico "sbagliato" la cosa diventa abbastanza difficile...
La lunghezza del ponte nello sci da classico è molto importante perché determina la tenuta ottimale ed è un parametro strettamente personalizzato sull'atleta in quanto è direttamente legato al suo peso. La deformazione dello sci che permette la tenuta infatti, avviene quando si carica l'attrezzo con il peso del corpo. Il ponte si determina con l'ausilio del dinamometro applicando un carico pari a metà del peso-atleta e facendo scorrere uno spessimetro il più sottile possibile tra sci e piano di appoggio ricavandone il ponte totale. Per la zona dove applicare la sciolina di tenuta generalmente si usa uno spessimetro di 0.2mm per lo sci da stick e da 0.4mm per lo sci da klister.
La soletta è quella parte dello sci che va direttamente a contatto con la neve, quindi una soletta di buona qualità è molto importante. Alcune aziende propongono solette diverse per i vari tipi di neve, altre ne usano una soltanto. Seppure i produttori di solette non siano molti, ci sono differenze sostanziali tra marca e marca dovute principalmente alla durezza ed alla densità (peso molecolare). Anche in questo caso riveste molta importanza una corretta lavorazione e un buon taglio e quindi l'uso appropriato di mole e utensili diamantati.
Il mercato degli attachi in questi ultimi anni si è praticamente ridotto a sole due aziende, Rottefella e Salomon. Da quando Rottefella ha introdotto il sistema NIS, il montaggio dell'attacco si è notevolmente semplificato; infatti va semplicemente infilato su una piastra incollata allo sci. Anche l'attacco Turnamic sviluppato in collaborazione tra Rossignol e Fische segue lo stesso principio, anche se non c'è compatibilità con il NIS.
Salomon invece è rimasta al sistema tradizionale e l'attacco va fissato allo sci per mezzo di viti, pertanto lo sci va preventivamente forato (a parte gli sci Salomon che sono già preforati e pronti per il montaggio). Anche se questa è un' operazione che con un poco di pratica può essere eseguita anche manualmente è sempre preferibile usare le apposite sagome che guidano la punta del trapano in modo sicuro e preciso. La regola base è semplice: una volta fissato l'attacco e posizionando lo sci in bilancia perpendicolarmente al gancio di fissaggio con la scarpa, nello sci da tecnica classica la punta deve scendere, mentre nello skating deve salire leggermente o al limite rimanere in bilanciamento.
Finita la stagione invernale si ha la tendenza ad "abbandonare" gli sci così come sono, magari con ancora la sciolina klister dell'ultima sciata da togliere... Una buona pulizia è invece necessaria, non solo sul lato soletta ma su tutto lo sci in generale. A soletta pulita ed asciutta si applica una paraffina di protezione, su tutto lo sci per lo skating e nella sola zona di scorrimento nello sci da classico. La zona del ponte dove si applica la sciolina di tenuta non necessita di questa operazione sopratutto per evitare che la paraffina impedisca alla sciolina di "agganciarsi" alla soletta. La paraffinatura contrariamente a quanto si pensa, non serve tanto ad "ingrassare" la soletta (l'assorbimento effetto "spugna" come ce lo immaginiamo è veramente minimo, quasi inesistente, essendo il polietilene privo di porosità) ma bensì a ripararla da urti, graffi e sopratutto per rallentare l'ossidazione del polietilene che comunque con lo scorrere del tempo è inevitabile. Altro accorgimento contro l'ossidazione è di riparare le solette dalla luce solare, quindi riporli in una sacca (cosi si evita anche l'accumulo di polvere), magari in un luogo poco soleggiato. Durante l'estate non sarebbe male ogni tanto ripassare la paraffina con il ferro, solamente scioglierla e poi lasciarla raffreddare. Anche se l'assorbimento del prodotto nella soletta è minimo, nella stessa ci può però essere diffusione (che è un processo diverso dall'assorbimento). Questa avviene solo con l'azione del calore, quindi ogni qualvolta si paraffinano gli sci.